La cucina medievale risente dei tanti eventi che si susseguono durante la storia europea dei cosiddetti secoli bui. Il primo di questi eventi sono le invasioni barbariche perpetrate dalle popolazioni franche e germaniche a partire dal IV secolo d.C., cui seguono la scomparsa delle coltivazioni di cereali, ulivo e vite, di salse e spezie. L’involuzione economica e culturale spinge le popolazioni locali a rifugiarsi in campagna. Solo nei monasteri sopravvive una forma di agricoltura.
Il secondo avvenimento di portata storica è l’arrivo degli Arabi intorno al 700: i Mori, come vengono chiamati all’epoca, portano con loro alimenti mai visti prima, tra cui il riso, lo zucchero, la palma e gli agrumi.
Il terzo evento è la ripresa dell’economia europea dopo l’anno 1000: per far meglio fruttare i terreni e garantirsi una produzione più ampia e variegata, in agricoltura viene introdotta la rotazione delle colture. Al contempo l’uovo inizia a diventare un prodotto fondamentale per l’alimentazione di base, sia sotto forma di legante e condimento, sia come piatto a sé stante.
È in questo periodo che nascono anche il burro e alcuni dei formaggi più famosi di oggi, come quelli italiani, francesi e olandesi, mentre aumenta il consumo della carne di maiale, conservata attraverso la salatura e base della produzione dei salumi.