Il 1800 è il secolo del colonialismo: alimenti sconosciuti come soia, mango, arachidi e ananas, ma anche cibi già noti come caffè, tè, cacao, patate e barbabietole da zucchero si diffondono capillarmente.
Pasteur inventa il metodo di pastorizzazione del latte, il quale si diffonde su larga scala rendendo sicura la consumazione di questo alimento di base. Migliorano anche le metodologie di conservazione, come la refrigerazione, la concentrazione e la sterilizzazione.
Alla fine del secolo fa capolino la ristorazione in senso moderno: in tutta Europa nascono hotel e treni di lusso, transatlantici dotati di ristoranti raffinatissimi dove la bellezza dei piatti viene curata tanto quanto il loro sapore.
L’ultima grande rivoluzione in ambito culinario corrisponde alla diffusione degli elettrodomestici (forno e frigorifero su tutti) nella seconda metà del 1900: mentre gli alimenti viaggiano più velocemente grazie alle automobili e al commercio globale, anche le abitudini si adeguano a un mondo in corsa verso il futuro; i pasti vanno consumati rapidamente perché il tempo a disposizione è limitato. I piatti di lunga preparazione vengono sostituiti da quelli più semplici.
Dagli anni ’80 a oggi si è assistito a una crescente attenzione verso il benessere alimentare delle persone, ponendo l’accento su aspetti quali l’apporto calorico, la stagionalità degli ingredienti, l’utilizzo di sistemi di cottura più salutari.